Le casse del computer frusciarono, poi partì il ritmo lento di una batteria elettronica, un pezzo di Asaf Avidan, un cantante israeliano con una strana voce sottile. Different pulses. Molto struggente e suggestivo.
La prima strofa si apriva con una frase emblematica: My life is like a wound, “La mia vita è come una ferita”.
Sospirando, Salvo si aggiustò gli occhialini sul naso e aprì un nuovo documento con Word.
Lasciò che comparisse una pagina bianca, vuota.
Intrecciò le mani davanti al viso. Vi appoggiò la fronte chiudendo gli occhi. Lasciò i pensieri liberi di vagare nella mente.
Alessio possiede capacità paranormali.
Alessio sanguina e vede uccidere.
Alessio è nato con la camicia.
Quella membrana che a volte avvolge il neonato.
Nome in codice: amnio.
Con un brivido, Salvo si ricordò che quel termine, “amnio”, era lo stesso che nell’antichità veniva usato per i vasi che raccoglievano il sangue degli animali immolati.